Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13337 del 21 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:13337PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve analizzare gli elementi di prova alla luce delle deduzioni difensive, verificarne il significato e l'univocità, e offrire una completa giustificazione del perché i fatti si attaglino alla fattispecie astratta e giustifichino le conclusioni raggiunte circa la fattispecie concreta, ovvero la perdurante sussistenza di gravi indizi di responsabilità. I gravi indizi, infatti, non rappresentano una prova piena, ma costituiscono una "prova allo stato degli atti", valutata dal giudice quando la formazione del materiale probatorio è ancora in itinere. Pertanto, la valutazione della prova in sede cautelare si differenzia da quella del giudizio di cognizione per il suo carattere "dinamico" e non per una diversa intrinseca capacità dimostrativa. Inoltre, ai fini del giudizio prognostico sulla sussistenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., il giudice deve valutare in concreto la probabilità che l'indagato commetta nuovi delitti della stessa specie, avendo riguardo alle specifiche modalità e circostanze del fatto, alla personalità dell'indagato, ai suoi precedenti penali e giudiziari, all'ambiente in cui il delitto è maturato, nonché alla sua vita anteatta, senza limitarsi a considerazioni meramente congetturali. Tale valutazione prognostica deve essere adeguatamente motivata, in modo da escludere vizi logici e giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SABEONE G. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1976/2012 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 03/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Roma quale Giudice del riesame, con ordinanza del 2 luglio 2012, ha rigettato la richiesta proposta da (OMISSIS) avverso l'ordinanza del 31 maggio 2012 del …

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