Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32996 del 30 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32996PEN

Massima

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Il metodo mafioso, caratterizzato dalla forza di intimidazione del vincolo associativo e dalla condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, costituisce elemento essenziale del reato di associazione di tipo mafioso, a prescindere dalla ricostituzione di un nuovo sodalizio criminale, essendo sufficiente la riorganizzazione o la "rivitalizzazione" di un clan storico della criminalità organizzata, radicato nel territorio e già definitivamente accertato in precedenti procedimenti penali. La gravità indiziaria di tale reato può desumersi da un complesso di elementi, quali le numerose intercettazioni relative ai ripetuti incontri tra i partecipi del sodalizio, il ritrovamento di un ingente arsenale di armi e di sostanze stupefacenti, la mancata denuncia di episodi estorsivi da parte delle vittime, nonché il riconoscimento delle caratteristiche mafiose del gruppo da parte di altre organizzazioni criminali operanti nel medesimo contesto territoriale. Tali elementi, unitamente alla prova di specifici contributi causali dell'indagato alla vita del sodalizio, sia sul piano organizzativo che su quello della commissione dei singoli reati, possono integrare gravi indizi di colpevolezza, senza che sia necessaria la dimostrazione di azioni intimidatorie esterne o di una proiezione esterna della forza del gruppo, essendo sufficiente la ricostituzione di un clan storico della criminalità organizzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 732/2012 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 31/05/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Volpe G., il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) il quale ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Catania, adito ex articolo 309 cod. proc. pen., con l&#…

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