Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il diniego di autorizzazione all'installazione e all'esercizio di un impianto di distribuzione carburanti, afferma che: Il d.lgs. n. 32/1998 ha sostituito il regime di concessione con quello di autorizzazione per l'installazione e la gestione degli impianti di distribuzione carburanti, affermando il principio del libero esercizio di tale attività economica. Tuttavia, tale principio non esclude il previo esercizio del potere amministrativo autorizzatorio e la necessità di un quadro complessivo di pianificazione degli impianti a livello regionale. In assenza di nuove disposizioni di pianificazione adottate dalla Regione successivamente al d.lgs. n. 32/1998, continuano ad applicarsi le norme preesistenti, come la legge regionale n. 27/1994, che prevede un contingentamento numerico degli impianti. Tale disciplina regionale, pur essendo anteriore al d.lgs. n. 32/1998, risulta compatibile con il nuovo assetto normativo statale, in quanto quest'ultimo postula l'integrazione da parte della normativa regionale. Pertanto, il Comune può legittimamente negare l'autorizzazione richiesta, qualora il numero di impianti già autorizzati o in corso di autorizzazione abbia raggiunto il limite massimo stabilito dalla legge regionale, senza che ciò comporti un blocco totale delle autorizzazioni, al fine di evitare una dislocazione irrazionale degli impianti e uno squilibrato rapporto tra domanda e offerta.