Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26262 del 4 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26262PEN

Massima

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Il metodo mafioso e l'agevolazione mafiosa ex art. 416-bis.1 c.p. ricorrono quando il reato è commesso con modalità che manifestano l'utilizzo di una forza intimidatrice derivante dall'appartenenza a un'associazione di tipo mafioso, tale da creare nella vittima una condizione di assoggettamento, indipendentemente dall'accertamento definitivo dell'esistenza di tale associazione. La prova del fenomeno associativo può essere desunta anche da elementi diversi da provvedimenti giurisdizionali definitivi, purché siano oggettivamente riscontrati, come le dichiarazioni di collaboratori di giustizia e i risultati di attività investigative. L'aggravante si applica anche quando il reato è commesso al fine di agevolare l'attività di un'associazione di stampo mafioso, senza che sia necessaria la prova della sua esistenza in via definitiva, essendo sufficiente la dimostrazione che il reato sia stato commesso per tale specifico scopo. La valutazione della concessione delle circostanze attenuanti generiche e della determinazione della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o arbitrarietà, non ravvisabili quando la decisione sia adeguatamente motivata con riferimento alla gravità del fatto e alla personalità del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. APRILE Ercole - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. DI NICOLA TRAVAGLINI Paola - Consigliere

Dott. IANNICIELLO Mariella - Relatrice

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
1) Re.Pa., nato a N in data (Omissis)
2) Re.Vi., nato a N in data (Omissis)
avverso la sentenza del 7/11/ 2023 della Corte di appello di Napoli
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, An.Ro., che ha concluso chiedendo la inammissibilità del ricorso;
udito il difensore degli imputati, Avv. Ca.Er., anche in sostituzione per delega orale ex art. 102 cod. proc. pen. dell'Avv. Le.Pe., che h…

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