Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20196 del 27 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:20196PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro il patrimonio e le persone può essere configurato sulla base di elementi indiziari che dimostrino l'esistenza di un sodalizio criminoso caratterizzato da un territorio di azione, una diversità di ruoli, un modus operandi predefinito e la predisposizione di mezzi strumentali all'azione. La partecipazione dell'indagato a tale associazione può essere desunta da elementi probatori specifici, anche relativi a reati satelliti, che ne comprovino il coinvolgimento nell'esecuzione del programma criminoso concordato. Ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, il pericolo concreto di reiterazione del reato può essere desunto dalla personalità dell'indagato, dalla sua implicazione in plurime indagini relative a fatti della stessa specie e dal suo modus operandi senza soluzione di continuità, sino all'arresto in esame. Il giudizio sull'attualità di tale pericolo deve essere adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI M.B. - rel. Consigliere

Dott. DE SANTIS Annamaria - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 2178/16 del Tribunale del riesame di Salerno, del 09.06.2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere M.B. Taddei;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Cedrangolo Oscar, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
1.Con l'ordinanza indicata in ep…

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