Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4273 del 31 gennaio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:4273PEN

Massima

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Il dolo del tentato omicidio può essere integrato anche dalla forma del dolo diretto alternativo, quando l'agente prevede e vuole come conseguenza altamente probabile della propria condotta non solo l'evento morte, ma anche quello di lesioni gravi, in una dinamica lesiva caratterizzata da un crescendo di modalità e mezzi impiegati, tra cui l'uso di un oggetto idoneo a cagionare la morte, come un blocco di calcestruzzo utilizzato per colpire ripetutamente la vittima alla testa. La valutazione dell'elemento psicologico, essendo un fenomeno interiore, deve essere effettuata in via indiziaria, attraverso l'esame degli elementi fattuali e delle circostanze del caso concreto, senza che sia necessario accertare un dolo specifico di tipo intenzionale. Il reato di rapina è integrato anche quando la sottrazione di beni avviene in un contesto di violenza e sopraffazione, a prescindere dalla finalità originaria della condotta e dalla circostanza che i beni sottratti fossero già nella disponibilità dell'agente. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente fondato sull'apprezzamento di un solo dato negativo, oggettivo o soggettivo, ritenuto prevalente, senza che sia necessaria una specifica valutazione di ciascun fattore attenuante indicato dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio Augusto - Presidente

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MONACO Marco Maria - Relatore

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ib.Pa. nato il (omissis)
avverso la sentenza del 25/10/2022 della CORTE APPELLO di MILANO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARCO MARIA MONACO;
lette le conclusioni del Sost. Proc. Gen. PIERO GAETA per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'Appello di Venezia, con sentenza del 25/10/2022, in parziale riforma della sentenza di condanna pronunciata dal Tribunale di Como il 16/2/2022 ha ridotto la pena ad anni dieci di reclusione e confermato nel resto la condanna n…

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