Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32098 del 20 agosto 2010

ECLI:IT:CASS:2010:32098PEN

Massima

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Il diritto di critica legittima l'espressione di valutazioni negative su comportamenti professionali, anche se lesive della reputazione altrui, purché contenute entro i limiti della continenza e riferite a fatti rilevanti nell'ambito di un procedimento giudiziario in corso. In tali casi, la comunicazione di tali valutazioni, anche se diffusa a più soggetti, non integra il reato di diffamazione, in quanto l'esercizio del diritto di critica esclude la punibilità della condotta, a condizione che le espressioni utilizzate non travalicano il limite della continenza e siano strettamente pertinenti all'oggetto del contendere. La valutazione della sussistenza dei requisiti oggettivi e soggettivi del reato di diffamazione deve essere effettuata tenendo conto del contesto in cui le dichiarazioni sono state rese, della loro finalità e della loro rilevanza ai fini della tutela di interessi meritevoli di protezione, come il diritto di difesa e il diritto di critica nell'ambito di un procedimento giudiziario.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvan - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Anton - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BU. GI. N. (OMESSO);

contro

VI. GI. N. (OMESSO);

avverso la sentenza n. 23/2007 TRIBUNALE di FORLI', del 08/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SILVANA DE BERARDINIS;

udito il P.G. in persona del Dott. GALATI Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il d…

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