Il giudice di pace è competente per i reati di lesioni personali volontarie la cui prognosi non superi i venti giorni, anche quando la parte civile abbia allegato una prognosi superiore, in assenza di una consulenza medico-legale che accerti in modo definitivo la durata effettiva della malattia. In tali casi, il giudice di pace mantiene la propria competenza, non potendo essere superata dalla mera allegazione di parte di una prognosi superiore ai venti giorni, in assenza di una verifica peritale che accerti in modo definitivo la durata effettiva della malattia. Il principio di diritto è volto a garantire la corretta individuazione della competenza giurisdizionale, evitando che la mera allegazione di parte possa determinare uno spostamento della competenza dal giudice di pace al tribunale, in assenza di una valutazione tecnica definitiva sulla durata effettiva della malattia derivante dalle lesioni personali contestate. Tale principio assicura il rispetto delle attribuzioni del giudice di pace e la corretta applicazione delle norme sulla competenza per materia, a tutela del buon andamento della giustizia e dei diritti delle parti.