Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37911 del 31 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37911PEN

Massima

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Il delitto di usura si configura come reato a condotta frazionata o a consumazione prolungata, in quanto i pagamenti effettuati dalla persona offesa in esecuzione del patto usurario compongono il fatto lesivo penalmente rilevante. Di conseguenza, rispondono a titolo di concorso nel reato i terzi, ancorché estranei all'accordo originario, che intervengono sollecitando il pagamento del debito usurario, anche dando impulso alla procedura esecutiva per il recupero dei crediti rimasti inadempiuti e per il conseguimento dell'illecito vantaggio usurario. La mera consapevolezza del carattere illecito della condotta non integra di per sé un contributo concorsuale effettivo, risolvendosi semmai in una connivenza non punibile, mentre è necessario un intervento attivo del concorrente nel recupero delle somme oggetto del reato di usura. Inoltre, integra il delitto di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni la condotta del creditore che eserciti una minaccia finalizzata ad ottenere il pagamento di interessi usurari, poiché egli è consapevole di porre in essere una condotta per ottenere il soddisfacimento di un profitto ingiusto, in quanto derivante da una pretesa "contra ius". Infine, l'applicazione della recidiva deve essere adeguatamente motivata dal giudice di merito, con riferimento alla natura e alla risalenza temporale dei precedenti penali dell'imputato, nonché agli altri elementi in grado di contrastare o confermare la diagnosi di ingravescente pericolosità criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IMPERIALI Luciano - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
contro la sentenza della Corte di Appello di Torino del 20.3.2019;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il PM, nella persona del sostituto procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di Asti, con sentenza dell'11.10.2017 resa nei confronti di (OM…

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