Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36946 del 31 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:36946PEN

Massima

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Il tentativo di esazione di un preteso diritto, effettuato con modalità minacciose e violente, integra il reato di estorsione e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, qualora l'agente abbia consapevolezza di non avere diritto alla pretesa avanzata, essendo questa legata a rapporti illeciti non azionabili in giudizio. In tali casi, il fine perseguito dall'agente non è quello di esercitare un diritto, ma di conseguire un profitto indebito, in spregio dei principi di legalità e di tutela della libertà morale della persona offesa. La condotta dell'agente, inoltre, risulta aggravata dalla circostanza che egli si sia avvalso dell'intervento di un terzo per realizzare le proprie finalità illecite, anziché agire da solo nel far valere la pretesa. Pertanto, il giudice è legittimato a ritenere sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di estorsione, in presenza di una richiesta avanzata con modalità intimidatorie, anche qualora l'agente fosse stato precedentemente vittima di atti intimidatori da parte della persona offesa, non essendo tale circostanza idonea a giustificare o scusare la condotta estorsiva posta in essere. La valutazione del compendio indiziario effettuata dal giudice del riesame, se congruamente motivata e rispettosa dei principi di diritto, non è sindacabile in sede di legittimità, essendo precluso al giudice di cassazione un riesame del merito della vicenda.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppin - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Torino del 14.12.2017;
Visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;
Udita nell'udienza camerale del 27.4.2018 la relazione fatta dal Consigliere Dott.ssa PACILLI ((omissis));
Udito il Sostituto Procuratore Generale in persona del Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso chiedendo di rigettare il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza del 14 dicembre 2017 il Tribunale del riesame di Torino ha…

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