Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35902 del 20 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:35902PEN

Massima

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Il proprietario o utilizzatore di un bene sottoposto a sequestro amministrativo, che ne disponga illecitamente, commette il reato di sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro, ai sensi dell'art. 334 c.p., comma 3, a prescindere dalla formale notifica del provvedimento di sequestro, essendo sufficiente che egli abbia la disponibilità effettiva del bene e ne sia il reale utilizzatore. Il reato sussiste anche quando il bene sia stato affidato in custodia a terzi, in quanto il soggetto che ne aveva la disponibilità al momento del sequestro rimane responsabile della sua sottrazione. La nozione di "proprietario" ai fini del reato di cui all'art. 334 c.p. non coincide con quella civilistica, ma deve essere intesa in senso ampio, ricomprendendo chiunque abbia l'effettiva disponibilità del bene sottoposto a sequestro e ne sia il reale utilizzatore. Il provvedimento di sequestro amministrativo, adottato ai sensi degli artt. 193 e 213 del Codice della Strada per il caso di circolazione senza copertura assicurativa, è idoneo a integrare il presupposto del reato di cui all'art. 334 c.p., comma 3, a prescindere dalla formale notifica all'interessato. Ai fini della determinazione della pena, il giudice non è tenuto a motivare specificamente sul trattamento sanzionatorio, qualora il relativo motivo di appello sia generico e privo di adeguata argomentazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

Dott. CORBO Antoni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/10/2016 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza emessa il 19 ottobre 2016, la Corte di appello di Milano ha confermato la sen…

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