Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41678 del 16 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:41678PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave di cui all'art. 612 c.p. si configura quando la condotta dell'agente, valutata secondo un criterio di normalità e in relazione alle concrete circostanze del fatto, sia idonea a cagionare un effetto intimidatorio nel soggetto passivo, a prescindere dall'effettivo verificarsi del turbamento psichico. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, consistente nella cosciente volontà di minacciare un male ingiusto, indipendentemente dal fine perseguito dall'agente e dalla sua intenzione di realizzare concretamente la minaccia. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa, anche se costituita parte civile, deve essere effettuata dal giudice attraverso un rigoroso e penetrante vaglio critico, senza tuttavia che ciò ne assoggetti la valutazione alle regole dettate dall'art. 192, comma 3 c.p.p., potendo le relative dichiarazioni essere legittimamente poste, anche da sole, a fondamento dell'affermazione di penale responsabilità dell'imputato, previa motivata verifica della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto. Il diniego delle attenuanti generiche costituisce un tipico giudizio di fatto, che si sottrae a censura in sede di legittimità, purché la motivazione individui adeguatamente gli elementi di cui all'art. 133 c.p. ritenuti prevalenti ai fini della negazione del beneficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. NOVIK Adet Toni - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico G. - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2311/2012 CORTE APPELLO di LECCE, del 09/06/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ENRICO GIUSEPPE SANDRINI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Galli Massimo, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 12.10.2012 il Tribunale di Lecce condannava (OMISSIS) alla pena di anni 2 di reclusione…

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