Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19290 del 17 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19290PEN

Massima

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La recidiva può essere legittimamente applicata dal giudice quando l'azione delittuosa, indipendentemente dai possibili moventi, manifesta una maggiore pericolosità sociale dell'imputato, in quanto espressione della sua violenta personalità, anche in considerazione delle gravi conseguenze subite dalla vittima. Il giudice non è tenuto a motivare in modo analitico il proprio convincimento sulla sussistenza della recidiva, essendo sufficiente che tale valutazione risulti logicamente e ragionevolmente desumibile dall'esame complessivo degli elementi di fatto acquisiti nel processo. La motivazione della sentenza, pertanto, non è viziata da illogicità o mancanza quando il giudice, pur facendo riferimento a un possibile movente del fatto, fonda la decisione sull'accertata maggiore pericolosità sociale dell'imputato, desumibile dalla gravità e dalle modalità della condotta criminosa posta in essere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DR. SA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 430/2010 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 21/09/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Angelo G., che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. ((omissis)) che ha concluso per…

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