Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20565 del 13 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20565PEN

Massima

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La confisca di un bene disposta nell'ambito di una misura di prevenzione patrimoniale è legittima quando il valore del bene risulta sproporzionato rispetto alle capacità reddituali e alle attività economiche del soggetto cui la disponibilità del bene è direttamente riferibile, anche se formalmente intestato ad un prestanome, in quanto tale situazione è indice della provenienza illecita o comunque ingiustificata del bene stesso. La "prova nuova" rilevante ai fini della revoca "ex tunc" della misura di prevenzione è solo quella sopravvenuta rispetto alla conclusione del procedimento di prevenzione e non anche quella già dedotta ovvero deducibile ma non dedotta per qualsiasi motivo. Il ricorso per cassazione avverso i provvedimenti di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca è proponibile solo per violazione di legge, e non per asserite carenze di motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. APRILE Erco - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso presentato da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso il decreto del 24/10/2018 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Ercole Aprile;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. Perelli Simone, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il provvedimento sopra indicato la Corte …

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