Il Comune ha il dovere di ordinare la demolizione di opere edilizie realizzate senza titolo autorizzativo, anche in assenza di una specifica motivazione sull'interesse pubblico alla rimozione, in quanto l'accertamento dell'abuso edilizio comporta l'obbligo di ripristinare la legalità violata. Il decorso del tempo non può legittimare la situazione di fatto abusiva, né far sorgere un affidamento tutelabile alla conservazione dell'immobile. Decorso il termine di 90 giorni dall'ordine di demolizione senza che il responsabile abbia provveduto, il Comune deve accertare l'inottemperanza e dichiarare l'acquisizione gratuita dell'opera abusiva al proprio patrimonio, senza necessità di ulteriore motivazione oltre all'individuazione dell'abuso. L'istanza di accertamento di conformità urbanistica, presentata dal responsabile, non sospende l'efficacia dell'ordine di demolizione, ma comporta solo la sospensione della sua esecuzione fino alla definizione della domanda, che si perfeziona per silenzio-rigetto decorsi 60 giorni. L'acquisizione gratuita al patrimonio comunale è un atto dovuto, conseguente all'accertamento della mancata demolizione nel termine assegnato, senza alcun margine di discrezionalità per l'Amministrazione.