Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27838 del 7 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:27838PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare i motivi di ricorso proposti avverso la sentenza di condanna, afferma che il ricorso per cassazione fondato su motivi che si risolvono nella mera ripetizione di quelli già dedotti in appello e motivatamente esaminati e disattesi dalla corte di merito, deve essere dichiarato inammissibile, in quanto tali motivi non assolvono la funzione tipica di critica puntuale avverso la sentenza oggetto di ricorso. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a riproporre doglianze già esaminate e respinte dal giudice di merito, senza formulare una specifica e puntuale critica alla decisione impugnata, è inammissibile. Il principio di diritto enunciato mira a garantire l'effettività del controllo di legittimità della Corte di Cassazione, evitando che il ricorso si risolva in una mera reiterazione di questioni già compiutamente valutate dal giudice di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. AGRO' Antonio - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AQ. Vi. , nato il (OMESSO), e CA. Sa. , nato l'(OMESSO).

avverso la sentenza 30 maggio 2006 della Corte di appello di Napoli.

Visti gli atti, la decisione impugnata ed il ricorso.

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Luigi Lanza.

Udito il Procuratore Generale Dott. Giovanni Salvi che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' dei ricorsi.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIR…

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