Il regime delle distanze per l'installazione di impianti di distribuzione di carburanti lungo le strade è disciplinato in via esclusiva dalla normativa statale, in particolare dall'art. 61 del d.P.R. n. 495/1992 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada), il quale prevede che l'installazione e l'esercizio di tali impianti sia subordinata al parere tecnico favorevole dell'ente proprietario della strada, nel rispetto delle norme vigenti. Gli enti proprietari delle strade, come le province, non possono pertanto adottare autonome regolamentazioni in materia di distanze, vincolanti e tassative, che si pongano in contrasto con la disciplina statale, in quanto ciò determinerebbe un'inammissibile esercizio di un potere regolamentare esterno non riconosciuto dalla normativa primaria di riferimento. L'espressione del parere tecnico da parte dell'ente proprietario deve infatti mantenersi nell'ambito di una valutazione discrezionale, ancorata a criteri generali predeterminati, senza poter fissare prescrizioni di carattere generalizzato e vincolante. Inoltre, la classificazione delle strade di competenza dell'ente proprietario, ai sensi dell'art. 13, comma 5, del Codice della strada, non implica di per sé il potere di disciplinare in modo autonomo i diversi regimi giuridici inerenti le distanze.