Il provvedimento di diniego dell'autorizzazione paesaggistica ex post, adottato sulla base di un parere negativo della Soprintendenza, è illegittimo qualora: 1. Risulti che l'opera abusiva sia stata realizzata in epoca antecedente all'imposizione del vincolo di inedificabilità, in quanto in tal caso trova applicazione la disciplina generale di cui agli artt. 32 e 33 della L. n. 47/1985, che consente la sanatoria se vi è il parere favorevole dell'autorità preposta alla tutela del vincolo, da valutarsi in relazione al caso concreto e non mediante la mera applicazione delle norme vincolistiche. 2. Il parere della Soprintendenza non sia adeguatamente motivato, mancando di indicare dettagliatamente le specifiche caratteristiche dell'opera che la rendono incompatibile con i valori paesaggistici tutelati, in violazione dell'obbligo di cui all'art. 3 della L. n. 241/1990. Ciò in quanto il parere della Soprintendenza, espressione di un ampio potere discrezionale che si esplica attraverso un giudizio di valore su elementi estetici, deve essere sorretto da un'approfondita e circostanziata motivazione, al fine di evitare che il giudizio di compatibilità paesaggistica si traduca in un insindacabile arbitrio.