La realizzazione di una tettoia prefabbricata in legno, di modeste dimensioni e funzione accessoria di riparo temporaneo, agganciata con bulloni al muro e con un massetto per la pavimentazione, non rientra tra gli interventi soggetti a permesso di costruire, essendo sufficiente una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) ai sensi del combinato disposto degli artt. 3, comma 1, lett. e) e 10 del D.P.R. n. 380/2001. Di conseguenza, la sanzione prevista per la sua realizzazione non è la demolizione, bensì la sanzione pecuniaria di cui all'art. 37 del medesimo D.P.R. n. 380/2001. L'ordinanza comunale che ingiunge la demolizione di tale manufatto è pertanto illegittima, in quanto applica un regime sanzionatorio previsto per abusi edilizi più gravi. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che la realizzazione di una tettoia prefabbricata di modeste dimensioni e funzione accessoria, non soggetta a permesso di costruire, comporta l'applicazione della sanzione pecuniaria e non della demolizione. Tale principio è applicabile a tutti i casi analoghi, indipendentemente dalle specifiche circostanze del caso concreto, e prescinde da riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato.