La distanza minima di 30 metri dalla linea ferroviaria prescritta dall'art. 49 del D.P.R. n. 753/1980 per ragioni di sicurezza può essere derogata dalle Ferrovie dello Stato solo quando, sulla base di una valutazione tecnico-discrezionale, la concreta situazione, in relazione alla natura dei terreni ed alle particolari circostanze che caratterizzano il luogo, consenta di garantire comunque la sicurezza e la conservazione della ferrovia. Pertanto, il parere negativo delle Ferrovie dello Stato al condono di opere realizzate in fascia di rispetto ferroviario a distanza inferiore ai 30 metri è legittimo qualora, sulla base di una adeguata motivazione, emerga che la posizione dell'immobile non garantisce le condizioni di sicurezza all'esercizio ferroviario, a prescindere da eventuali precedenti autorizzazioni in deroga concesse per situazioni diverse e non direttamente comparabili. Analogamente, il verbale di accertamento di abuso edilizio non derogato relativo a opere realizzate in fascia di rispetto ferroviaria a distanza inferiore ai 30 metri è legittimo ove risulti che la distanza non consente di garantire la sicurezza e la conservazione della ferrovia, senza che rilevi il confronto con precedenti autorizzazioni in deroga per situazioni non comparabili.