Cassazione penale Sez. V sentenza n. 51141 del 29 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:51141PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., permane anche in caso di detenzione dell'indagato, salvo che non vi sia la cessazione oggettiva della consorteria criminale ovvero l'accertata esclusione o il recesso soggettivo dell'associato. Il versamento di uno "stipendio" all'affiliato detenuto costituisce non solo la retribuzione per la collaborazione prestata, ma anche la garanzia del permanere della disponibilità dell'associato nei confronti dell'associazione, che si fa carico di tale mantenimento con i fondi derivanti dalle proprie attività illecite. L'inserimento del nome dell'indagato nelle liste dei beneficiari del pagamento ad opera del capo indiscusso del clan, contestualmente alla predisposizione delle liste delle attività da sottoporre ad estorsione, dimostra la rilevanza della lista degli stipendiati nel contesto dell'organizzazione criminale e delle sue attività. Pertanto, la detenzione dell'indagato non esclude la permanenza della sua partecipazione all'associazione mafiosa, in assenza di elementi che comprovino la cessazione oggettiva della consorteria o la sua esclusione o recesso soggettivo, potendo il suo mantenimento economico da parte del clan costituire indice del perdurare del vincolo associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1600/2015 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 25/03/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA MICCOLI;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. SCARDACCIONE Eduardo, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 23 marzo 2015 il Tribunale distrettuale di Napoli, sezione riesame, ha confermato l'ordinanza con la quale il G.I.P. d…

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