Il Comune può legittimamente revocare le concessioni cimiteriali perpetue o di durata superiore a 99 anni, anche in assenza di comunicazione personale all'interessato, qualora sussistano le condizioni previste dal regolamento cimiteriale, come l'insufficienza di nuove sepolture per oltre cinquanta anni, in quanto tali concessioni sono soggette al regime demaniale dei beni pubblici e, pertanto, caratterizzate da poteri autoritativi incompatibili con la perpetuità. La revoca, in tali casi, risponde alla ratio della norma che tende a far discendere la decadenza della concessione dal non uso della stessa, presupponendo la carenza di interesse alla sua conservazione. Inoltre, la comunicazione personale all'interessato può essere omessa in situazioni di urgenza, come l'emergenza cimiteriale, che non consentono la partecipazione al procedimento, senza che ciò incida sulla legittimità del provvedimento, in quanto l'interessato non avrebbe potuto rappresentare alcuna situazione utile a scongiurare l'adozione della revoca.