Il parere negativo vincolante della Soprintendenza competente per la tutela paesaggistica, reso tempestivamente nell'ambito del procedimento di condono edilizio, preclude l'accoglimento dell'istanza di condono, anche qualora il manufatto abusivo sia di modeste dimensioni e non risulti in contrasto con il contesto paesaggistico circostante, in quanto la valutazione di compatibilità paesaggistica rientra nella competenza esclusiva dell'autorità preposta alla tutela del paesaggio. Pertanto, l'amministrazione comunale non può disattendere il parere negativo della Soprintendenza, neppure in presenza di osservazioni procedimentali del richiedente il condono volte a contestare la sussistenza del vincolo paesaggistico o la compatibilità dell'intervento con i valori tutelati. Ove il parere negativo della Soprintendenza sia stato reso tempestivamente, l'amministrazione comunale è tenuta a respingere l'istanza di condono, senza possibilità di una autonoma valutazione della compatibilità paesaggistica dell'intervento. L'ordinanza di demolizione dell'opera abusiva può essere legittimamente adottata anche in pendenza dell'impugnazione del provvedimento di diniego del condono, in applicazione del principio di esecutività degli atti amministrativi, e non richiede il preventivo coinvolgimento della Soprintendenza, essendo sufficiente la comunicazione dell'avvio del procedimento demolitorio ai sensi dell'art. 27, comma 2, d.P.R. n. 380/2001.