Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23642 del 7 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23642PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria funzione, alteri fraudolentemente il funzionamento di un sistema informatico pubblico al fine di sottrarsi al pagamento di imposte dovute, commette i reati di falsità ideologica in atti pubblici, danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici di pubblica utilità e truffa aggravata. In tali casi, la gravità degli indizi di colpevolezza e la spiccata attitudine delinquenziale dell'indagato, desumibile dalla frequenza dei delitti ascrittigli, giustificano l'adozione di misure cautelari interdittive, anche quando l'indagato abbia dismesso la carica o esaurito l'ufficio nell'esercizio del quale aveva realizzato la condotta addebitata, in quanto permane il concreto pericolo di reiterazione di condotte antigiuridiche analoghe.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 150/2015 TRIB. LIBERTA' di POTENZA, del 03/10/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. Oscar Cedrangolo, ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
L'avv. (OMISSIS) per il ricorrente ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa in data 3 ottobre 2015 il Tribunale del Riesame …

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