Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12511 del 20 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:12511PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione delle risultanze istruttorie a quella del giudice di merito, purché quest'ultima sia logica, coerente e adeguatamente argomentata. Il sindacato di legittimità è circoscritto alla verifica dell'esistenza di un apparato motivazionale logico e privo di macroscopiche illogicità o contraddizioni, senza poter riesaminare nel merito le valutazioni di fatto compiute dal giudice di merito, anche qualora il ricorrente prospetti una diversa e più plausibile ricostruzione degli elementi probatori. La mera prospettazione di una lettura alternativa delle risultanze processuali non è sufficiente a integrare il vizio di motivazione deducibile in sede di legittimità, essendo necessario che gli "altri atti del processo" indicati dal ricorrente inficino in modo radicale, dal punto di vista logico, l'intero apparato motivazionale adottato dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LO. VA. Sa. ;

avverso l'ordinanza in data 9.8.2007 del Tribunale di Catanzaro;

visti gli atti, l'ordinanza ed il procedimento;

udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ((omissis));

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore, avv. ((omissis)), che ha insistito per l'acco…

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