Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 24461 del 22 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:24461PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della custodia cautelare in carcere, deve essere concreto e attuale, desumibile non solo dalla gravità del titolo di reato, ma anche dalle specifiche modalità e circostanze del fatto, dalla personalità dell'indagato desunta da comportamenti o atti concreti o dai suoi precedenti penali. L'attualità del pericolo non viene meno per il solo decorso del tempo, qualora permangano elementi sintomatici di una stabile e organizzata attività criminosa, come la gravità e la pluralità dei reati contestati, il ruolo di rilievo rivestito nella rete dei rapporti tra fornitori e rivenditori, nonché l'assenza di elementi concreti idonei a mutare il quadro cautelare. In tali casi, la custodia cautelare in carcere può ritenersi l'unica misura adeguata e proporzionata alle esigenze cautelari da perseguire.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. FERRANTI Donatell - rel. Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/12/2020 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FERRANTI DONATELLA.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe il Tribunale della liberta' di Catanzaro ha rigettato l'istanza di riesame proposta da (OMISSIS) avverso l'ordinanza del Gip del Tribunale di Cosenza che ha applicato la custodia cautelare in carcere in relazione a numerosi episodi
delittuosi di cui al …

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