Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22203 del 21 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22203PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando la condotta abituale dell'agente, manifestatasi attraverso una pluralità di atti lesivi della integrità fisica e morale della vittima, determina un disagio continuo e incompatibile con normali condizioni di vita, indipendentemente dalla reciprocità degli episodi o dalla loro episodicità, essendo sufficiente che essi siano collegati da un nesso di abitualità e da un'unica intenzione criminosa di vessare il soggetto passivo. L'elemento unificatore dei singoli episodi è costituito da un dolo unitario e quasi programmatico, che abbraccia e fonde le diverse azioni, realizzandosi progressivamente nella reiterazione dei maltrattamenti, sicché il colpevole accetta di compiere le singole sopraffazioni con la consapevolezza di persistere in un'attività illecita già posta in essere in precedenza. Ai fini dell'applicazione della misura cautelare, è sufficiente che il giudice motivi adeguatamente in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, anche attraverso il richiamo agli elementi oggettivi emersi nel corso delle indagini e segnalati dalla richiesta del pubblico ministero, purché ne espliciti il proprio esame critico e le ragioni per cui li ritenga idonei a supportare l'applicazione della misura, senza che sia necessaria una valutazione analitica di ogni singolo episodio o indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirel - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/07/2018 del Tribunale del riesame di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in camera di consiglio la relazione svolta dal Consigliere, Dott.ssa ((omissis));
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che concludeva chiedendo la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale per il ri…

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