Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa alla concessione demaniale marittima per attività turistico-balneare, afferma che: La normativa nazionale che prevede proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime, come la legge n. 145/2018, è stata abrogata e sostituita dalla nuova disciplina contenuta nell'art. 3 della legge n. 118/2022, il quale stabilisce il termine finale di durata delle concessioni al 31 dicembre 2023, con la possibilità di differimento fino al 31 dicembre 2024 in presenza di specifiche condizioni. Pertanto, la questione relativa all'applicabilità della precedente normativa di proroga automatica e alla sua compatibilità con il diritto europeo non è più rilevante, in quanto la nuova disciplina legislativa ha integralmente superato la precedente situazione normativa. Tuttavia, nel caso di specie, l'amministrazione comunale, pur essendo rientrata nella disponibilità del bene demaniale a seguito del dissequestro, non ha valutato l'applicabilità della proroga tecnica prevista dall'art. 3 della legge n. 118/2022 in favore del concessionario uscente, in assenza dell'avvio della procedura di gara per la nuova assegnazione. Pertanto, il diniego opposto dall'amministrazione all'istanza di restituzione del concessionario è illegittimo, in quanto la nuova normativa impone all'ente di considerare la possibilità di concedere la proroga fino al 31 dicembre 2023, o al 31 dicembre 2024 in presenza di specifiche condizioni, prima di procedere all'indizione della gara per l'assegnazione della concessione.