Il reato di associazione sovversiva di cui all'art. 270 c.p. richiede che l'associazione sia non solo "diretta", ma anche "idonea" a sovvertire violentemente gli ordinamenti economici, sociali o l'assetto istituzionale dello Stato. L'idoneità deve essere accertata in concreto, valutando la struttura e le modalità operative dell'associazione, la sua capacità di incidere oltre l'ambito locale e di porre in pericolo la funzionalità istituzionale, attraverso atti di violenza diretti a specifici organi, persone o istituzioni di rilevanza nazionale, la cui intangibilità appaia necessaria per l'ordinamento democratico. Non integra il reato associativo la mera condivisione di un'ideologia anarchica, la diffusione di propaganda e la commissione di reati violenti circoscritti a bersagli locali, senza un collegamento fattuale e simbolico con un programma di sovversione dell'ordine democratico.