Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La proprietà di un veicolo, ai fini della responsabilità per i danni derivanti dalla sua circolazione, deve essere accertata sulla base delle regole civilistiche relative alla circolazione dei beni mobili, tra cui l'art. 1376 c.c., e non può essere desunta in via meramente presuntiva dai dati del pubblico registro automobilistico, i quali possono essere superati con qualsiasi mezzo di prova. Pertanto, il mero fatto che un soggetto risulti iscritto nel pubblico registro come proprietario del veicolo non è sufficiente a farlo ritenere responsabile per i danni cagionati dalla circolazione dello stesso, dovendosi accertare l'effettiva titolarità del diritto di proprietà in capo a tale soggetto al momento del sinistro. Inoltre, qualora il danneggiato abbia citato in giudizio un soggetto erroneamente ritenuto proprietario del veicolo, non sussiste l'obbligo di integrare il contraddittorio nei confronti del reale proprietario, in quanto il contraddittorio risulta già instaurato, seppur in modo erroneo, per come individuato dal danneggiato nell'atto introduttivo del giudizio.