Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40897 del 28 ottobre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:40897PEN

Massima

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Integra il reato di falsa attestazione di qualità personali di cui all'art. 495 c.p. la condotta di colui che, privo di documenti di identificazione, fornisce alle forze dell'ordine, nel corso di un controllo, false dichiarazioni sulla propria identità, in quanto tali dichiarazioni, in assenza di altri mezzi di identificazione, rivestono carattere di attestazione preordinata a garantire al pubblico ufficiale le proprie qualità personali, e, ove mendaci, ad integrare la falsa attestazione che costituisce l'elemento distintivo del reato di cui all'art. 495 c.p., rispetto all'ipotesi di reato di cui all'art. 496 c.p. Pertanto, il dolo del reato di falsa attestazione di qualità personali sussiste anche quando le false indicazioni fornite riguardino non solo il nome, ma anche altri elementi identificativi come la data di nascita, essendo irrilevante che ciò sia dovuto a incomprensione o scarsa dimestichezza con la lingua italiana, atteso che l'elemento soggettivo del reato è integrato dalla consapevolezza e volontarietà della condotta mendace. Inoltre, la qualificazione giuridica del fatto ai sensi dell'art. 495 c.p. è corretta anche quando le false dichiarazioni siano state rese nel corso di un mero controllo di polizia e non in un atto pubblico, in quanto ciò che rileva è che le stesse siano state preordinate a garantire al pubblico ufficiale le proprie qualità personali in assenza di altri mezzi di identificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. SESSA Renato - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/9/2021 della Corte d'appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Passafiume Sabrina, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte d'Appello di Milano ha confermato l…

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