Cassazione penale Sez. I sentenza n. 27225 del 30 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27225PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura quando l'agente compie atti idonei, diretti in modo non equivoco a commettere un delitto, la cui realizzazione non si verifica per cause indipendenti dalla sua volontà. Ai fini della distinzione tra tentato omicidio e lesioni personali volontarie, rileva l'atteggiamento psicologico dell'agente e la potenzialità lesiva della sua condotta, desumibili da elementi sintomatici quali la natura dell'arma utilizzata, il distretto corporeo colpito, la forza e la decisione con cui il colpo è stato inferto, la reiterazione degli atti aggressivi e il comportamento antecedente e susseguente al fatto. Il dolo del tentato omicidio può essere integrato anche dal dolo alternativo, quando l'agente accetta il rischio di cagionare la morte della vittima, pur non avendola come fine specifico. L'attenuante della provocazione richiede uno stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui, con nesso causale tra l'offesa e la reazione, salvo che la sproporzione tra le due sia talmente grave da escludere lo stato d'ira o il nesso causale. La determinazione della pena, nell'ambito dei limiti edittali, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 987/2012 CORTE APPELLO di FIRENZE del 09/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in pubblica udienza del 10/06/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. TARDIO Angela;

udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso chiedendo dichiararsi la inammissibilita' del ricorso;

preso atto che nessuno e' comparso per il ricorrente.

RITENUTO IN FAT…

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