Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33388 del 1 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:33388PEN

Massima

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Il giudice di merito non può fondare la responsabilità penale dell'imputato esclusivamente su dichiarazioni rese dalla persona offesa nella fase delle indagini preliminari, se tali dichiarazioni sono state utilizzate solo per le contestazioni ex art. 500 c.p.p. e non sono state oggetto di rinnovata istruttoria dibattimentale. Inoltre, il giudice non può convertire una testimonianza indiretta in testimonianza diretta, valorizzando informazioni anonime e non verificabili processualmente, in quanto ciò è precluso dall'art. 195, comma 7, c.p.p. Pertanto, il giudice di rinvio dovrà valutare la responsabilità dell'imputato sulla base del compendio probatorio residuale, eventualmente integrato da nuovi elementi, senza poter utilizzare le dichiarazioni rese dalla persona offesa nella fase investigativa, né le informazioni anonime, in quanto inutilizzabili ai fini della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso la sentenza 20 maggio 011 - Corte di Appello di Napoli;

sentita la relazione svolta dal Consigliere dott. ((omissis));

udite le conclusioni del rappresentante del Pubblico Ministero, In persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)), Sostituto Procuratore Generale della Corte di Cassazione, che ha chiesto il rigetto del ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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