Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'annullamento di un permesso di costruire e l'ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi, afferma che: 1) L'organo che ha adottato i provvedimenti impugnati, il Responsabile dell'Ufficio Sisma del Comune, è competente in quanto il Comune ha attribuito a tale ufficio la competenza sulle pratiche edilizie per risolvere un conflitto di interessi dell'Ufficio Tecnico. 2) Il termine di 18 mesi per l'annullamento d'ufficio di un provvedimento amministrativo non si applica quando l'annullamento è determinato da false rappresentazioni di fatti emerse dall'istruttoria, come nel caso di omessa comunicazione della preesistenza di una condotta idrica sul terreno oggetto del permesso di costruire. 3) L'annullamento totale del permesso di costruire, anziché la prescrizione di limitate modifiche, non viola il principio di proporzionalità, in quanto il ricorrente non ha dimostrato l'autonomia funzionale tra le opere conformi e quelle incompatibili con la condotta idrica. 4) Sussiste la giurisdizione del Tribunale Amministrativo sulla domanda di restituzione del suolo occupato dalla condotta idrica, in assenza di un valido provvedimento espropriativo, con obbligo di restituzione del suolo, previa riduzione in pristino, a carico esclusivamente del Comune di Montereale, quale autore dell'occupazione.