Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5989 del 11 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:5989PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La custodia cautelare in carcere può essere disposta nei confronti di un soggetto gravemente indiziato di appartenere ad un'associazione di stampo mafioso e di aver commesso reati gravi, quali estorsione, detenzione e porto abusivi di armi da fuoco, omicidio, sulla base di elementi probatori desumibili dalla corrispondenza e dalle intercettazioni carcerarie, che dimostrino la sua capacità di mantenere collegamenti con l'ambiente esterno e di impartire direttive ai suoi sodali anche durante la detenzione. Tuttavia, la motivazione deve essere adeguata e non generica, in particolare per quanto riguarda l'attribuibilità di specifici reati, come l'omicidio, al soggetto indagato, dovendo il giudice esaminare e confutare in modo puntuale eventuali piste investigative alternative e dichiarazioni di testimoni a discarico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CO. To. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza pronunciata in data 3 giugno 2008 dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria;

- udita la relazione del Consigliere Dott. Renato BRICCHETTI;

- sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del S. Procuratore Generale Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha chiesto rigettarsi il ricorso;

- sentito il difensore d'ufficio dell'indagato, avv. CETRONI CIRAOLO ((…

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