La nozione di "insegna di esercizio" ai fini dell'installazione lungo le autostrade e le strade extraurbane principali, comportando un'eccezione al divieto generale di installazione di impianti pubblicitari, deve essere interpretata in senso restrittivo, circoscrivendola ai soli casi in cui l'insegna serva esclusivamente a segnalare il luogo ove si esercita l'attività di impresa, senza alcun elemento teso a pubblicizzare l'attività produttiva dell'impresa. L'insegna di esercizio deve limitarsi a indicare la denominazione dell'impresa, nel rispetto delle dimensioni e luminosità stabilite dalla normativa, al fine di consentire alla clientela di individuare agevolmente il punto di accesso ai locali dell'impresa, senza costituire fonte di distrazione e pericolo per la circolazione stradale. Pertanto, l'installazione di insegne che, pur non recando informazioni sui prodotti commercializzati, assolvano a una funzione di richiamo all'utenza, è da qualificarsi come insegna pubblicitaria e, come tale, non autorizzabile lungo le autostrade e le strade extraurbane principali ai sensi dell'art. 23, comma 7, del Codice della Strada. L'amministrazione, nel valutare l'istanza di autorizzazione, non ha l'onere di una specifica e analitica confutazione delle osservazioni presentate dal privato a seguito della comunicazione dei motivi ostativi, essendo sufficiente che ne abbia dato conto in modo sintetico con la motivazione complessivamente resa a sostegno dell'atto di diniego.