Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18366 del 9 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:18366PEN

Massima

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Il soggetto sottoposto a misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, che non si trovi nel luogo e nell'orario prescritti, risponde del reato di cui all'art. 75, comma 1, del d.lgs. n. 159/2011, anche qualora abbia segnalato telefonicamente alle forze dell'ordine la propria assenza temporanea per sopravvenute esigenze abitative, ove tale circostanza non risulti previamente comunicata e documentata all'autorità competente. L'onere di produrre la documentazione relativa ad altri procedimenti penali, ai fini del riconoscimento della continuazione, grava sulla parte interessata, non potendo il giudice procedere d'ufficio all'acquisizione di atti non presenti nel fascicolo processuale. Il decorso del termine di prescrizione del reato può essere sospeso per legittimo impedimento del difensore, determinando la scadenza del termine alla successiva data utile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI ((omissis)) - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/02/2021 della CORTE APPELLO di POTENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MONICA BONI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LOY MARIA FRANCESCA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di MATERA in difesa di:
(OMISSIS), che conclude chiedendo l'accog…

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