Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12493 del 4 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:12493PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropria di somme di denaro di cui ha la disponibilità per ragione del suo ufficio o servizio, realizza il delitto di peculato, anche qualora tale appropriazione avvenga mediante artifici contabili o falsi documentali atti a occultare le illecite sottrazioni. Ciò in quanto l'elemento distintivo tra il peculato e la truffa aggravata risiede nelle modalità di acquisizione del possesso o della disponibilità del denaro, che nel peculato è conseguente allo svolgimento dell'ufficio o del servizio, mentre nella truffa è frutto di un raggiro o inganno nei confronti del soggetto passivo. Pertanto, la ricezione diretta di somme di denaro da parte del pubblico ufficiale, sulla base di una prassi da lui stesso istituita e in violazione di norme, integra il delitto di peculato, non essendo necessario l'impiego di artifici o raggiri nei confronti dei soggetti che effettuano i pagamenti. Inoltre, la mancata rendicontazione delle operazioni e la predisposizione di false attestazioni contabili atte a occultare gli ammanchi, costituiscono ulteriori elementi a sostegno della configurabilità del peculato. Infine, l'onere probatorio a carico dell'accusa può essere assolto anche sulla base di presunzioni o massime di esperienza, spettando all'imputato l'allegazione di elementi fattuali idonei a confutare l'ipotesi accusatoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RICCIARELLI Massimo - Presidente

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO F. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26.11.2020 emessa dalla Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Fabrizio D'Arcangelo;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LORI Perla, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udite le conclusioni del difensore delle parti civili Provincia di Pis…

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