Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39918 del 4 settembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:39918PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La formulazione di affermazioni false e calunniose nei confronti di una parte processuale, anche se espresse in un atto difensivo, integra il reato di calunnia qualora siano riconducibili a un intento diffamatorio e non siano giustificate dall'esercizio del diritto di difesa. Ciò si verifica quando le dichiarazioni, pur presentate come doglianze o manifestazioni di disappunto, risultino palesemente infondate e pretestuose, tese a screditare la controparte processuale, in particolare se rivestita di una qualifica istituzionale, al fine di ottenere un vantaggio o ritorsione nell'ambito della controversia. La mera genericità o imprudenza nell'esposizione di fatti non veritieri non esclude la sussistenza dell'elemento soggettivo del dolo richiesto per il reato di calunnia, qualora emerga che l'agente fosse consapevole della falsità delle proprie affermazioni o quantomeno non si sia adoperato con la dovuta diligenza per verificarne la veridicità, in spregio del dovere di correttezza e lealtà processuale. Pertanto, l'esimente della scriminante dell'esercizio del diritto di difesa non opera quando le dichiarazioni calunniose esulino dall'ambito della mera critica o contestazione delle argomentazioni avversarie, per assumere connotati diffamatori e persecutori nei confronti della controparte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/09/2016 della Corte d'appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Antonio Costantini;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo per l'inammissibilita' del ricorso;
uditi i difensori di fiducia del ricorrente, avv.ti (OMISSIS) e (OMISSIS), che insistono nei motivi e…

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