Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15772 del 10 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:15772PEN

Massima

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Il concorso morale nell'attività criminosa, anche se non direttamente realizzata, può essere desunto dal coinvolgimento dell'imputato nel progetto delittuoso, dalla sua partecipazione alla predisposizione dei mezzi necessari per la commissione del reato e dalla consapevolezza e volontà di contribuire alla realizzazione dell'illecito, anche se in maniera indiretta. In tali ipotesi, il contributo morale dell'imputato è rilevante ai fini della sua responsabilità penale, a prescindere dalla diretta esecuzione materiale del fatto. Pertanto, la responsabilità penale può essere affermata anche quando l'imputato non abbia materialmente realizzato tutti gli elementi costitutivi del reato, purché il suo apporto causale, anche morale, sia stato determinante per la commissione dell'illecito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. DE MARZO Giusep - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/02/2017 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE MARZO GIUSEPPE;
udito il Procuratore Generale, in persona della Dott.ssa DE MASELLIS Mariella, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Per quanto ancora rileva, con sentenza del 01/02/2017 la Corte d'appello di Torino ha confermato la decision…

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