Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43268 del 6 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:43268PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando, attraverso l'uso di violenza o minaccia, l'agente costringe la vittima a consegnare una somma di denaro o altra utilità, anche se il pagamento era stato inizialmente offerto. La valutazione della sussistenza del reato spetta al giudice di merito, il cui apprezzamento delle risultanze processuali non è sindacabile in sede di legittimità, se sorretto da motivazione logica e coerente, senza possibilità per la Corte di Cassazione di una diversa lettura degli elementi di fatto. La congruità della pena irrogata, adeguata all'obiettiva gravità del fatto, rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non può essere censurata in sede di legittimità, se la motivazione risulta esaustiva e convincente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Maria - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv.to Martino Emilio nell'interesse di As. Do. nato a (OMESSO);

e da As. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Napoli del 21.11.2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dr. Giuseppe Bronzini;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. Mura Antonio, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

Osserva:

SVOLGIMENT…

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