Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20168 del 15 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20168PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'applicazione dell'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, è configurabile anche in assenza della dimostrazione dell'esistenza di un'associazione di tipo mafioso, essendo sufficiente che la condotta del soggetto agente assuma connotati tipicamente mafiosi, quali l'utilizzo di un linguaggio e di modalità intimidatorie riconducibili all'intimidazione propria dei sodalizi criminali, a prescindere dall'effettiva capacità di intimidazione esercitata sulla vittima. L'aggravante è pertanto configurabile anche nei confronti di un soggetto estraneo all'associazione mafiosa, purché la sua condotta rievochi nella vittima il timore e la soggezione tipici del metodo mafioso. Ai fini della valutazione dell'idoneità della minaccia estorsiva, è irrilevante la capacità di resistenza dimostrata dalla vittima, essendo sufficiente che la richiesta estorsiva presenti i connotati del metodo mafioso. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, in presenza di una condotta particolarmente grave e di un intenso dolo, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare il diniego solo in relazione agli elementi ritenuti decisivi, senza dover necessariamente prendere in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa il 23 aprile 2014 dalla Corte di appello di Catanzaro;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. CAMMINO Matilde;

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. Dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;

sentito l'avv. (OMISSIS) del foro di Roma qual…

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