Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 604 del 2007

ECLI:IT:TARLAZ:2007:604SENT

Massima

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Il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria per un immobile abusivo determina la cessazione della materia del contendere nel giudizio amministrativo promosso per l'annullamento dell'ordinanza di acquisizione dell'immobile all'erario comunale, in quanto viene meno l'interesse del ricorrente all'impugnazione dell'atto. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il rilascio di una concessione edilizia in sanatoria per un immobile abusivo, intervenuto nel corso del giudizio amministrativo, comporta l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'atto impugnato (l'ordinanza di acquisizione all'erario) perde efficacia e attualità. La massima giuridica può essere così formulata: La concessione edilizia in sanatoria per un immobile abusivo, intervenuta nel corso del giudizio amministrativo promosso per l'annullamento dell'ordinanza di acquisizione dell'immobile all'erario comunale, determina la cessazione della materia del contendere e l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'atto impugnato perde efficacia e attualità. Il rilascio della concessione edilizia in sanatoria, regolarizzando la posizione urbanistica dell'immobile, rende privo di interesse l'annullamento dell'ordinanza di acquisizione all'erario, in quanto quest'ultima non produce più alcun effetto pratico. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse all'impugnazione, a seguito del rilascio della concessione edilizia in sanatoria, comporta l'improcedibilità del ricorso amministrativo, in applicazione del consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui la cessazione della materia del contendere determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Tale principio si fonda sulla considerazione che, una volta regolarizzata la posizione urbanistica dell'immobile, non sussiste più alcun interesse concreto ed attuale del ricorrente all'annullamento dell'atto impugnato, venendo meno il presupposto per la pronuncia di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE
PER IL LAZIO
Sezione Seconda
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 8335/88, proposto da Giulio Pesce e Sestina Barattello, rappresentati e difesi già dall'avv. Filippo De Jorio, poi dall'avv. Albino Greco, presso il cui studio elettivamente domiciliano in Roma, v.le Angelico, n. 279;
C O N T R O
Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., non costituito in giudizio;
PER L'ANNULLAMENTO
previa sospensione, dell'ordinanza n. 3205 del Comune di Roma, Rip. XV urbanistica ed edilizia privata, notificata in data 27 settembre 1988, con il quale si ordina l'acquisizione all'erario comunale della costruzione realizzata in Roma, via della Cerquetta, s.n.c., e della zona di sedime.
Visto il ricorso;
Visti gli atti tutti della causa;Relatore, alla pubblica udienza dell'8 novembre 2006, la dr.ssa Anna Bottiglieri; udito l&#x…

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