Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12233 del 25 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:12233PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: Il giudice di merito, nel valutare la credibilità e l'attendibilità della persona offesa e delle sue dichiarazioni, nonché nell'apprezzare il complessivo quadro probatorio, gode di ampia discrezionalità, il cui esercizio non è sindacabile in sede di legittimità se la motivazione non presenta manifeste contraddizioni o si basa su mere congetture prive di riscontri fattuali. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a reiterare le medesime argomentazioni di merito già disattese dal giudice di appello, senza dedurre specifici vizi della motivazione, è inammissibile. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella effettuata dai giudici di merito, salvo che non emerga una motivazione manifestamente illogica o carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta da:

Dott. BELTRANI Sergio - Presidente

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. D'AURIA Donato - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Relatore

Dott. MARRA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ma.Sa. nato il Omissis a C
avverso la sentenza in data 15/06/2023 della CORTE DI APPELLO DI PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO SARACO;
sentita la requisitoria del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale FULVIO BALDI, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;
sentito l'Avvocato VI.LO., che ha illustrato i motivi di ricorso e ne ha chiesto l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
Ma.Sa., per il tramite del proprio procuratore spec…

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