Il silenzio serbato dall'amministrazione comunale oltre il termine di legge sulla domanda di rinnovo dell'autorizzazione temporanea all'esercizio di un'attività di parcheggio a cielo aperto, svolta da anni senza modifiche sostanziali, comporta la formazione del silenzio-assenso, con la conseguente illegittimità del successivo provvedimento espresso di diniego, adottato senza il previo esperimento dei poteri di autotutela e senza la motivata valutazione comparativa tra l'interesse pubblico e quello privato. Infatti, l'attività di parcheggio, pur insistendo su un'area parzialmente destinata a verde pubblico e a strutture ospedaliere, risulta comunque compatibile con l'interesse pubblico alla fruizione di posti auto da parte degli utenti e dei dipendenti del nosocomio, in assenza di significative trasformazioni urbanistiche dell'area. Pertanto, l'amministrazione comunale, ove ritenga prevalenti le esigenze pubbliche rispetto alla prosecuzione dell'attività privata di parcheggio, è tenuta ad avviare il procedimento di autotutela nel rispetto dei principi di partecipazione, di ragionevolezza del termine e di adeguata motivazione, senza poter semplicemente opporre il sopravvenuto mutamento della destinazione urbanistica dell'area.