Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14006 del 1 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14006PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la richiesta di sostituzione della pena detentiva con sanzione sostitutiva ai sensi della L. n. 689 del 1981, art. 59, deve effettuare un giudizio prognostico sulla capacità dell'imputato di adempiere alle prescrizioni connesse alla pena sostitutiva, tenendo conto non solo dei precedenti penali, ma anche delle modalità della condotta illecita e del contesto in cui essa si è realizzata, nonché del comportamento processuale dell'imputato. Pertanto, il diniego della sostituzione della pena può essere legittimamente fondato sulla presenza di precedenti penali, anche specifici, e sulla valutazione negativa della personalità dell'imputato, desunta dalla sua inclinazione all'uso della violenza e dall'incapacità di controllare i propri impulsi, specie ove l'imputato abbia già beneficiato in passato della sospensione condizionale della pena senza trarne alcun positivo effetto rieducativo. Analogamente, il giudice può legittimamente negare la concessione della sospensione del procedimento con messa alla prova, ai sensi dell'art. 168-bis c.p.p., sulla base di una prognosi negativa circa l'efficacia rieducativa del programma di trattamento, desunta anche dalla presenza di precedenti penali specifici e dal comportamento processuale dell'imputato, ove questo riveli una marcata insofferenza al rispetto delle regole e una scarsa propensione al ravvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. SCARCELLA Alessio - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandr - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabi - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17-05-2017 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 21 settembre 2015, il Tribunale di Roma condannava (OMISSIS) alla pena di anni 1 di rec…

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