Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14415 del 2 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14415PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato in concreto e con riferimento all'attualità della situazione, tenendo conto di tutti gli elementi soggettivi ed oggettivi rilevanti, quali la natura e la gravità del fatto, il tempo trascorso dalla commissione del reato, la condotta successiva dell'indagato e la sua personalità. La mera astratta possibilità di commissione di ulteriori reati non è sufficiente, essendo necessario un giudizio prognostico sulla concreta e attuale pericolosità sociale dell'indagato, che non può fondarsi su mere clausole di stile, ma deve essere adeguatamente motivato. Inoltre, il giudice, nel valutare l'applicazione di una misura cautelare, deve considerare anche la possibilità di una eventuale concessione della sospensione condizionale della pena, quale alternativa meno afflittiva, motivando espressamente in merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI Marti - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 16/10/2018 dal Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Martino Rosati;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Tampieri Luca, che ha concluso chiedendo di dichiarare l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Il difensore di (OMISSIS) propone ricorso …

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