Cassazione civile Sez. VI ordinanza n. 12353 del 17 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12353CIV

Massima

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Il mancato deposito del ricorso presso la cancelleria della Corte di Cassazione entro il termine di legge previsto dall'art. 369, comma 1, c.p.c. comporta l'improcedibilità del ricorso stesso, in quanto tale adempimento costituisce un onere a carico della parte ricorrente. Il rispetto dei termini e delle formalità processuali è essenziale per la regolare instaurazione del giudizio di legittimità, a garanzia del principio del contraddittorio e del diritto di difesa delle parti. L'inosservanza di tali prescrizioni, non riconducibile a cause di forza maggiore o ad errore scusabile, determina l'impossibilità di esaminare nel merito le doglianze proposte, con conseguente declaratoria di improcedibilità del ricorso. Tale principio, di carattere generale, trova applicazione in tutti i casi in cui il ricorrente non adempia agli oneri posti a suo carico dalla legge per la valida instaurazione del giudizio di legittimità, a prescindere dalla fondatezza o meno delle censure prospettate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE T

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CICALA Mario - Presidente

Dott. BOGNANNI Salvatore - Consigliere

Dott. IACOBELLIS Marcello - Consigliere

Dott. DI BLASI Antonino - rel. Consigliere

Dott. CARACCIOLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) rappresentato e difeso, dall'Avv. (OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso lo studio dell'Avv. (OMISSIS);

- ricorrente -

contro

AGENZIA DELLE ENTRATE, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa, dall'Avvocatura Generale dello Stato, nei cui Uffici, in Roma, Via dei Portoghesi, 12 e' domicili…

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