Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia, in materia di beni pubblici appartenenti al patrimonio indisponibile, afferma che l'amministrazione titolare gode di poteri amministrativi di autotutela esecutoria per il recupero coattivo del possesso, a fronte dei quali la situazione soggettiva dei privati assume i contorni dell'interesse legittimo, con conseguente attribuzione della giurisdizione al giudice amministrativo. Pertanto, quando un bene non appartenente al demanio necessario riveste il carattere pubblico proprio dei beni patrimoniali indisponibili, in quanto destinato a un pubblico servizio ai sensi dell'art. 826 c.c., l'ente titolare del diritto reale pubblico può esercitare il potere di autotutela esecutoria per recuperarne la disponibilità, anche avvalendosi dell'ausilio della forza pubblica, a prescindere dalle modalità concrete nelle quali si è giunti all'occupazione abusiva in via di fatto e da quali ne siano le cause. Tale potere coercitivo è espressivo dei principi di autotutela possessoria pubblica, finalizzato all'immediato ripristino dello stato di fatto preesistente, in modo da reintegrare la collettività nel godimento del bene.