Cassazione penale Sez. I sentenza n. 46722 del 19 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:46722PEN

Massima

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La condanna per il delitto di associazione mafiosa comporta la presunzione di pericolosità sociale e di concreto pericolo di reiterazione del reato, giustificando il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere anche dopo la pronuncia della sentenza di condanna, salvo che l'imputato non dimostri di aver stabilmente reciso i legami con l'associazione criminale di appartenenza. Il decorso del tempo dall'esecuzione della misura e il buon comportamento in carcere non sono di per sé sufficienti a superare tale presunzione, in assenza di elementi concreti che comprovino l'avvenuta cesura con l'organizzazione mafiosa. La valutazione delle esigenze cautelari, in presenza di una sentenza di condanna per il delitto di cui all'art. 416-bis c.p., deve pertanto incentrarsi sulla perdurante pericolosità sociale dell'imputato e sul concreto pericolo di recidiva, senza che assumano rilievo determinante considerazioni relative alla durata della custodia cautelare già sofferta o alla mancanza di un concreto pericolo di fuga.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AQ. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 206/2011 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 31/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI:

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 31 marzo 2011, il Tribunale di Catania ha rigettato l'appello, proposta ex articolo 310 c.p.p…

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